Quando io e Antonio, quell’anno, decidemmo di iniziare a pensare al posto perfetto tra mare e paesaggi rustici per le prossime vacanze estive, dopo mesi di ricerca, dopo viaggi organizzati e poi scartati non so quante volte, ci rendemmo conto che quell’anno era tardi per organizzare qualcosa di unico, così rassegnati decidemmo di optare per la seconda Isla Bonita: Formentera.Tra discoteche che non hanno mai fatto al caso nostro, movida troppo frenetica per due come noi che dopo una giornata di mare sarebbero cascati come pesci lessi sul letto o addirittura sul divano. Ma eravamo curiosi, a tal punto che, anche sapendo che non avrebbe fatto al caso nostro, non ci costava nulla provare. Provammo!Arrivati lì, tutto sembrava tranne che un’isola che cattura le sue prede all’interno di buchi sudaticci e spallate sgradevoli. Arrivammo all’ora dell’aperitivo, sacra ora della giornata per noi Italiani affamati di tramonti e vino.
Avevamo la settimana “organizzata”, sapevamo tutti i posti che avremmo voluto vedere durante il soggiorno. In foto erano posti magnifici, Instagram però si sa, aiuta il bello! Dal giorno dopo attrezzatissimi per l’inizio della vacanza, che a differenza di molti viaggiatori non era caratterizzata da cene lussuose, hotel da urlo.. Per noi la vacanza significa spegnere il cervello, stare insieme, guardare posti che non dimenticherai mai. Molto più alla scoperta che alla vita mondana insomma. Viaggiavamo in motorino, d’altronde per un isola che è lunga poco meno di 20km era un mezzo perfetto (consigliassimo insieme ad una felpa ;). Incominciammo a visitare posti, cale mozzafiato, mare limpido come uno specchio, vegetazione molto rustica, essendo un clima abbastanza afoso e secco, degli alberi di pesco nessuna traccia bensì Cactus, fichi d’india in ogni dove, terre separate da muri di pietra alti poco meno di un metro. Paesaggio suggestivo. A noi piaceva molto! Giorno dopo giorno ci rendevamo conto di essere arrivati in un piccolo paradiso, ogni spiaggia aveva delle proprie caratteristiche, e tutte avevano qualcosa di stupendo. Il nostro paradiso si chiama Illa de s’Espalmador. Ci si arriva in barca perché è un isolotto poco lontano dalla stessa Formentera. Pensate che anni fa per quanto è vicino ci si poteva arrivare a piedi, da sponda a sponda. Ogni sera, all’ora del tramonto ci spostavamo in un posto diverso, accompagnati da vino e dalle mie preferite Almendras fritas (mandorle fritte con olio e sale, tipiche di Spagna). Guardavamo tutte le sere il sole calare sul mare, un momento di pura bellezza, a volte solo allora riuscivamo a capire dove il mare si separava dal cielo. Era il nostro momento preferito, un momento romantico dove riuscivamo ad innamorarci l’uno dell’altra di nuovo. Il momento magico di ogni giornata. Abbiamo portato con noi quella sensazione di relax mista ad allegria fino ad oggi e la porteremo con noi per sempre. Ci siamo fatti una promessa l’ultima sera, davanti all’ultimo tramonto di quei giorni; ci siamo promessi che un giorno saremmo tornati e forse chissà anche comprato una piccola capanna dove tornare sempre.
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